Sanità: sindaci del territorio preoccupati per la situazione nelle zone interne dell’Abruzzo
PPI aperti solo 12h invece che 24h, mancanza presenza stabile di medici per visite specialistiche ambulatoriali, carenza del personale addetto alle dialisi, servizio 118 senza medico a bordo e altro ancora, sono le preoccupazioni dei sindaci delle aree interne, che temono per la salute dei loro cittadini.
I Sindaci e gli amministratori dei comuni di Altino, Casoli, Civitella Messer Raimondo, Colledimacine, Fara San Martino, Gessopalena, Guardiagrele, Lama dei Peligni, Lettopalena, Montenerodomo, Palena, Palombaro, Pennadomo, Pennapiedimonte, Perano, Roccascalegna, Sant’Eusanio, Taranta Peligna e Torricella Peligna, riunitisi a Casoli il 21 agosto 2023, prendono la parola con una sola unanime voce, per esprimere la crescente preoccupazione sulla situazione della sanità nelle zone interne dell’Abruzzo.
“Mentre l’attenzione sembra focalizzarsi sempre di più sulle aree costiere, – dicono i sindaci e gli ammninstratori dei comuni dell’Abruzzo interno – oltre 27.000 abruzzesi delle zone interne sentono il peso dell’abbandono e della marginalità. La scellerata volontà di chiudere i PPI operativi 24 ore su 24, relegandoli a soli 12 ore, è una decisione da bocciare senza esitazione. La vita dei nostri cittadini non può essere compromessa da tali decisioni. La necessità di garantire una copertura medica continua non è un lusso, ma un diritto fondamentale.“
“Ma non si tratta solo del PPI. – continuano – Il territorio è privo della presenza stabile di medici per le visite specialistiche ambulatoriali, elemento essenziale per una popolazione in cui molti, soprattutto gli anziani, faticano a spostarsi. La carenza di personale del servizio di dialisi costringe i pazienti a lunghe e faticose trasferte, aggravando ulteriormente la loro condizione e aumentando il costo per la sanità pubblica.”
“Strettamente correlato a tutto ciò – spiegano ancora – vi è il depotenziamento del servizio di emergenza urgenza territoriale le cui postazioni 118, nei comuni afferenti il presidio di Casoli, risultano essere da anni senza medico a bordo, quindi non medicalizzate. A tal proposito, di recente si era annunciato l’arrivo di automediche a supporto delle ambulanze presenti, ma senza garanzia di continuità e limitate ad alcuni giorni al mese. Comprendiamo il problema nazionale della gravissima mancanza di medici, dovuti ad una scarsa programmazione nazionale e più che decennale, ma non possono essere sempre le zone interne a pagare pegno. Le aree interne dell’Abruzzo, ricche di tradizioni, cultura e bellezze naturali, meritano rispetto e dignità. Non chiediamo privilegi, ma investimenti adeguati che riconoscano il valore e l’importanza delle nostre comunità. La marginalizzazione delle aree interne non è solo una perdita per chi vi abita, ma per l’intera regione.“
“Chiediamo con forza che la salute dei cittadini delle aree interne non venga compromessa da decisioni miope e non condivise. – conlcudono i sindaci delle aree interne – E’ ora di guardare oltre la costa e riconoscere che l’Abruzzo è fatto anche, e soprattutto, delle sue splendide zone interne. La loro rinascita e il loro benessere sono essenziali per l’intera regione. Facciamo appello a tutte le istituzioni competenti affinché ascoltino le nostre preoccupazioni e intervengano con decisione e concretezza. L’ora di agire è adesso.“