Sicurezza a Casoli, la minoranza risponde alla replica del sindaco Tiberini
Dopo la replica di Tiberini alle accuse della minoranza sulla sicurezza pubblica, i consiglieri Bosco, Vassalli, Ianieri e Giuliani, attaccano di nuovo il Sindaco: “Scarica le colpe su scuole e famiglie, ma le responsabilità sono soltanto sue!”

“Con la solita demagogia il primo cittadino vuole riversare le proprie responsabilità sulle istituzioni suddette, ma il preposto all’ordine pubblico è Lui. Dimentica, volutamente, le funzioni attribuitegli per legge?” Queste le dichiarazioni dei Consiglieri di Minoranza Alessandra Bosco, Giovanni Vassalli, Alessio Ianieri e Sabrina Giuliani.
“Già dalla premessa, la risposta del Sindaco fa acqua da tutte le parti. Tiberini afferma di mantenere un dialogo costante con i vertici dell’Arma e della Questura ma i risultati dove sono? – continuano i consiglieri di minoranza – In questi nove anni, trascorsi sotto la guida dell’attuale amministrazione, la situazione è solo peggiorata. La caserma soffre la mancanza di Carabinieri ed i vigili urbani rappresentano, ormai, una istituzione fantasma. Non si dia la colpa al Governo Meloni nei quasi due lustri trascorsi, a gestire il Paese c’è stato anche (e soprattutto) il PD”.
“Apprezziamo il richiamo sull’educazione alla legalità, – aggiungono – ma la sicurezza si costruisce anche attraverso la prevenzione e la creazione di spazi pubblici, entrambi doveri istituzionali del massimo vertice della reggenza comunale. I finanziamenti per l’acquisto delle telecamere, da installare per le vie del borgo, arrivano con manifesto ritardo. Un’altra prova del fallimento gestionale di questi anni. Un ritardo continuo ed ingiustificato su tutto.”
“Adesso basta attribuire le proprie colpe ai cittadini ed agli enti didattici.- concludono i consiglieri – Abbiamo già sentito troppe volte queste giustificazioni dal Sindaco: dal caos che regna sovrano in via Frentana durante le ore scolastiche, allo stato di degrado delle aree picnic del lago. La responsabilità non può essere, sempre e comunque, di altri, ma di chi è preposto ad esercitare funzioni pubbliche. Se un ragazzo viene aggredito, derubato o ferito, la responsabilità è soltanto di chi incaricato di garantire la pubblica incolumità. E poi, la legalità? Che cosa è la legalità per Tiberini? Lasciare al degrado una struttura nata per garantire una Scuola diversa, sicura, completa, in un’area interamente dedicata? O forse la legalità del tentativo di riciclarla, non da oggi ahimè, solo per giustificare le responsabilità di scelte di parte, magari dimenticando in un cassetto i relativi indirizzi di programma? La Minoranza c’è e si farà sentire ancora, nonostante le sceneggiate!”