Presentazione del libro “L’àsene de la càve” a Palazzo Tilli
Progetto “Dalla culla al mondo”, sabato 27 luglio 2024, ore 18:30 a Palazzo Tilli, presentazione del libro “L’àsene de la càve – Modi di dire, espressioni e tradizioni del ‘mio’ Abruzzo” di Mariella De Francesco e laboratorio sull’arte della tessitura.
Preservare termini dialettali dalla globalizzazione linguistica nel ricordo di un mondo lontano in cui è stata costruita l’identità di una comunità. È il “patrimonio” che custodisce “L’àsene de la càve – Modi di dire, espressioni e tradizioni del ‘mio’ Abruzzo”, testo scritto da Mariella De Francesco, docente abruzzese, amante delle tradizioni popolari e del teatro (edizioni Nuova Gutemberg). Il libro sarà presentato sabato 27 luglio, alle ore 18.30, a Palazzo Tilli di Casoli (Chieti), ingresso gratuito, nell’ambito del progetto “Dalla culla al mondo. Casoli nell’anno delle radici”, progetto finanziato da Next Generation Eu nell’ambito delle risorse del PNRR, attuato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dalla Direzione Generale per gli italiani all’estero e realizzato dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con Palazzo Tilli.
“Sarà l’occasione per conoscere o ritrovare espressioni dialettali che stanno scomparendo – spiega Antonella Allegrino, responsabile del progetto – Leggendo e ascoltando antichi modi di dire ritorneremo a luoghi, costumi, abitudini e tradizioni del passato, che vanno preservati nella memoria affinché non si disperdano le identità di una comunità e di un territorio. Il libro di Mariella De Francesco è prezioso anche perché consentirà agli abruzzesi che tornano dall’estero di recuperare, attraverso il dialetto, i loro ricordi”.
Alla presentazione parteciperà l’autrice, che sarà intervistata da Anna Michetti responsabile della documentazione storica custodita a Palazzo Tilli.
“E’ una carrellata di espressioni, detti e proverbi che, nella loro perspicacia, esprimono lo spirito schietto e diretto della gente abruzzese – spiega Mariella De Francesco – La scelta del ‘materiale’ è stata fatta sull’onda dei ricordi, che mi hanno permesso di compiere un piacevole viaggio a ritroso e di tornare, anche solo per pochi istanti, in alcuni ‘luoghi dell’anima’ per gustarne sapori, odori e suoni a essi correlati. Attraverso la riscoperta del ricco patrimonio espressivo della mia gente, ho potuto rivivere ricordi, emozioni, suggestioni, districare i molteplici fili della memoria e far scorrere, senza alcun vincolo, il nastro del tempo per ricomporre il variegato tessuto del mio mondo in relazione a quello della mia collettività”.
La presentazione del libro sarà preceduta, alle ore 18, da un laboratorio gratuito sull’arte della tessitura che sarà tenuto dalla cooperativa sociale “Voloentieri”. “Coloro che parteciperanno potranno ammirare una tecnica secolare custodita da esperti tessitori – aggiunge Antonella Allegrino – Avranno la possibilità di sedersi davanti a un antico telaio di proprietà della cooperativa, di guidare la ‘navetta’ tra i fili dell’ordito e vedere che la trama cresce man mano sotto i propri occhi”.
Al termine della presentazione del libro, chiuderà i battenti la Mostra di oggetti della tradizione locale in corso sempre a Palazzo Tilli, che rientra tra le iniziative del progetto “Dalla culla al mondo”. L’esposizione ha registrato un notevole afflusso di visitatori, che hanno espresso molto apprezzamento per la bellezza e la preziosità degli oggetti in mostra e il richiamo a usi, tradizioni, costumi e abitudini del passato.
Il progetto “Dalla culla al mondo. Casoli nell’anno delle radici” rientra tra quelli finanziati per la realizzazione di iniziative culturali in favore degli italo-discendenti nel “2024-Anno delle radici italiane “”. Le attività in programma, che si concluderanno ad ottobre in occasione della Festa di Santa Reparata, sono state ideate per rafforzare il legame con le comunità dei casolani all’estero e permettere loro di ritrovare il luogo d’origine. Sono eventi culturali, artistici, musicali ed enogastronomici che verranno realizzati per rendere ancora più solida la rete di contatti costanti e di ritorni del borgo.