La ASL spiega i motivi delle scelte sul PPI di Casoli e annuncia il ricorso al Consiglio di Stato
Il direttore generale della ASL 2 Lanciano-Chieti-Vasto, Thomas Schael, afferma che la decisione di chiudere il PPI di Casoli nelle ore notturne, è stata affrontata con responsabilità, facendo scelte sostenibili che non fanno torto a nessuno. Inoltre annuncia che la ASL, per tale motivo, difenderà le scelte compiute, davanti al Consiglio di Stato, a cui farà ricorso.
“La chiusura nelle ore notturne del Punto di Pronto Intervento di Casoli – spiega il Direttore generale della Asl Thomas Schael – non è un capriccio, né uno sgarbo fatto ai territori. Nasce semplicemente dalla necessità di riorganizzare le attività alla luce della scarsa disponibilità di medici dell’emergenza, che vanno prioritariamente impiegati nei Pronto Soccorso affollati di giorno e di notte, diversamente da quanto accade nel PTA di Casoli”.
Il provvedimento di chiusura nelle ore notturne del PPI di Casoli, com’è noto, è stato impugnato dal Sindaco Massimo Tiberini davanti al TAR, dando vita ad una controversia giudiziaria che ha prodotto già una prima ordinanza, con la quale non si lascia scoperto il territorio da un’assistenza medica notturna, in quanto sarà garantita la presenza di un medico durante la notte al PTA, in attesa della sentenza fissata per il 7 marzo 2025 (leggi l’articolo).
“La delibera – spiega ancora Thomas Schael – con la quale, alla luce dei numeri e delle disposizioni del CREA, Comitato Regionale Emergenza-Urgenza Abruzzo, è stato dato seguito al Programma di riordino dei Punti di Primo Intervento (che prevedeva la trasformazione in H12 del Presidio di Casoli già dal 2017) non lascia sguarnito il territorio perché nelle ore notturne, poichè l’assistenza viene garantita dal 118 con ambulanza medicalizzata integrata con automedica e, dalla Continuità assistenziale. “
“Nelle conclusioni si dice che pur con la chiusura nelle 12 ore notturne del PPI – aggiunge Schael – deve essere assicurata nella predetta fascia oraria la presenza di un medico, al di là dei servizi di guardia medica e 118. L’Azienda si è già attivata per ottemperare al provvedimento e manando un avviso per cercare, tra dipendenti e medici in convenzione, quali medicina generale e continuità assistenziale, professionisti che si rendano disponibili a prestare servizio di notte al Pta di Casoli, da remunerare come lavoro straordinario.”
“E’ necessario, però sottolineare – dice ancora Schael – che la rete dell’emergenza ridisegnata dal Crea affida direttamente al 118 come postazione territoriale i Punti di Primo Intervento con casistica inferiore ai 6.000 passaggi annui: quello di Casoli nel 2023 ne ha registrati 5.069, mentre nei primi dieci mesi di quest’anno se ne contano 2.824. La rimodulazione già disegnata a livello regionale si è resa, quindi, necessaria alla luce della grave carenza di specialisti dell’Emergenza che affligge tutto il Paese, e che in provincia di Chieti mette periodicamente a rischio l’organizzazione dei turni e la continuità dell’assistenza nei Pronto Soccorso, dove i professionisti servono davvero, come all’ospedale di Lanciano, a cui sono destinati i medici che non presteranno più servizio di notte a Casoli.“
“Questa Direzione – conclude il Direttore generale della Asl Thomas Schael – ha approcciato il tema con responsabilità, guardando alla tutela della salute collettiva di tutti i cittadini di questa provincia, e facendo scelte sostenibili che non fanno torto a nessuno. Difenderemo, perciò, anche davanti al Consiglio di Stato, a cui faremo ricorso, le scelte compiute perché ispirate da logiche di organizzazione rispondenti a criteri precisi, che non mettono a repentaglio la vita dei cittadini”.