Incontro con la promessa della lirica Marcello G. Pellegrino
Il tenore Marcello Giordano Pellegrino, ormai considerato una giovane promessa della lirica, è nato trent’anni fa a Casoli (Chieti) e ancora piccolo si è trasferito in Sicilia. Oggi vive a Scicli (Ragusa), dove ha manifestato il suo primo interesse per la musica ancora bambino, grazie ad un organo che aveva in casa, ma che nessuno usava.
Dagli organi a canne delle chiese che suonava da adolescente e dalle prime esperienze formative a Catania e Caltanisetta, Marcello G. Pellegrino passa a specializzarsi in organo presso l’abbazia di Montecassino, dove vengono ammessi solo 14 allievi e si studia per 12 ore al giorno. In seguito, consegue la specializzazione di cantante lirico “tenore”. Debutta a 25 anni con un’opera di Verdi e diventa subito un tenore con una carriera artistica in ascesa, cantando nei teatri più prestigiosi del mondo.
8 DICEMBRE 2006, INTERVISTA ALL’ARTISTA
Quando ha scoperto di essere portato per il canto e come si è avvicinato al mondo della lirica?
“Dopo gli studi effettuati nei conservatori di Sicilia in tecnica organistica e pianoforte, ho iniziato gli studi del canto lirico, da prima a Catania e poi dopo aver vinto una borsa di studio, mi sono perfezionato a Parma presso l’Accademia di alta formazione lirica della Fondazione Arturo Toscanini“.
Lei ha debuttato nel 2001 con “La forza del Destino” di Giuseppe Verdi. In quale Teatro, è avvenuto questa prima esibizione dal quale è partita la sua carriera e quale personaggio ha interpretato mentre affrontava il primo impatto con il pubblico?
“Ho debuttato nella Forza del Destinto presso il Teatro di Villa Pallavicino di Busseto (Parma), sotto la direzione artistica del grande Tenore Carlo Bergonzi, nel ruolo di copertura di Trabucco; da qui è iniziato tutto“.
L’esordio all’estero invece, dove è avvenuto e con quale opera?
“L’esordio all’estero è avvenuto nell’ottobre del 2003 in Giappone, in occasione del 50° anniversario della televisione di Stato presso la NHK opera Japan nella “Mmessa da Requiem” di G. Verdi diretta dal Maestro Riccardo Chailly“.
In quali altri maggiori teatri ha cantato?
“Dal 2001 ad oggi, ho cantato nei maggiori teatri italiani ed esteri fra cui: Regio di Parma, Comunale di Ferrara & Ravenna, Politeama di Catanzaro, Giglio di Lucca, Opera di Roma, Argentina di Roma, Bellini di Napoli, al Bolshoj di Mosca, alla NHK opera Japan di Tokyo, al Theatre El Mataderos di Madrid, a Santander e Bilbao, al Palau St. jordy di Barcelona (alla presenza di 35.000 persone) ecc…“.
Quale pubblico è stato il più difficile da conquistare?
“Il pubblico più difficile da conquistare è stato sicuramente quello di Bilbao… lì ho riscontrato grande competenza e passione per la musica lirica ed in particolar modo per gli autori italiani (Verdi, Puccini ecc..)“.
Ho letto che debutterà con “La gazza Ladra” di Rossini nel ruolo di Antonio presso il Gran Theatre liric di Belgrado dal 15 al 25 Maggio 2007 ed anche a Berlino. Chi saranno i direttori e gli altri artisti?
“A Belgrado debutterò sotto la direzione del Maestro Simone Fermani, un eccellente Direttore d’orchestra. Per Berlino siamo in trattative per chiudere il contratto. Gli artisti che interpreteranno gli altri ruoli, sono in via di definizione, in ogni caso il tutto verrà reso noto in conferenza stampa il prossimo mese di febbraio“.
In media quanto dura la preparazione artistica prima dell’esibizione e come vi organizzate per preparare un’opera che va in scena all’estero?
“Un’opera si prepara studiando prima di tutto la partitura ed il ruolo che si va ad interpretare, poi si studiano gli altri personaggi ed in quale periodo il regista intende ambientarla. Poi si studia tutto a memoria… quando inizia lo studio del personaggio, un artista, un bravo cantante, deve diventare il personaggio che interpreta e cantando regalerà a chi lo ascolta la massima credibilità. L’organizzazione di un’opera all’estero viene fatta nel teatro ove l’opera stessa va in scena“.
Quale dei personaggi che ha interpretato finora le ha dato maggiori soddisfazioni e quale ruolo le ha dato più preoccupazioni?
“Essere musica… cantare è la soddisfazione più grande che la vita mi regala ogni giorno; in merito ai ruoli da me interpretati, non ho riscontrato nessun tipo di difficoltà“.
Quale altro ruolo sogna di poter interpretare in futuro?
“Sogno di essere Pollione nell’opera Norma di V. Bellini al Theatre Metropolitan di New York“.
Tra i tenori del passato, c’è uno al quale lei si ispira?
“Giuseppe Di Stefano, che ho avuto anche la fortuna di conoscere. Da lui ho ereditato l’amore per la vita prima di amare l’arte“.
C’è stato, un maestro particolarmente importante per la sua formazione?
“Il Maestro Franco Zeffirelli, mi ha aiutato a vivere e respirare il teatro nel proprio quotidiano. Da Lui e da altri grandi ho imparato l’umiltà“.
Con quali grandi artisti ha collaborato?
“Ho collaborato con Carlo Bergonzi, Placido Domingo, Carla Fracci, Nicola Martinucci, Renato Bruson, Riccardo Chailly, Riccardo Muti, Franco Zeffirelli, Julian Kovachev, Stelvio Cipriani, Ennio Morriconi ed altri“.
Il suo rapporto con i direttori?
“Eccellente“.
C’è un’opera che predilige?
“Amo l’opera come amo la musica in tutte le sue espressioni“.
Ci parli dei suoi primi approcci con la Rai.
“Con la Rai ho avuto modo di lavorare per la produzione mondiale della Traviata per la Regia e le scene di Frano Zeffirelli.. anche questa è stata un’esperienza indimenticabile. Successivamente sempre per la Rai ho registrato “I vespri siciliani” per la regia e le scene di Pier Luigi Pizzi“.
L’esperienza più emozionante o più curiosa che ha vissuto come artista?
“Più emozionante: cantare al Bolshoj; più curiosa: non avevo riconosciuto la Signora Fracci durante una prova di Aida al Teatro lirico di Treviso“.
Oltre ad essere un bravo tenore e manager operante nel settore della produzione, promozione ed organizzazione di spettacoli, lei è anche un ottimo insegnante di canto. Come riesce a capire che un ragazzo è portato per la lirica e cosa consiglierebbe a un giovane che volesse intraprendere questa carriera?
“In primis un buon cantante dev’essere portato per il canto. Il canto è una materia molto complessa… la voce non si costruisce… ma si porta alla vera essenza, cioè quella del cuore, da li nasce tutto“.
Cosa si dovrebbe fare per divulgare maggiormente l’opera lirica e avvicinare di più i giovani a questo genere di musica?
“Quello che faccio io ed altri miei carissimi colleghi sparsi per il mondo. Vede, il problema sta nel fatto che oggi i giovani identificano l’opera come se fosse uno spettacolo per vecchi… invece no, io ho portato l’opera nelle scuole, nei teatri con gli incontri-concerto, poi, visto che la critica mi reputa molto estroverso… poche volte ho cantato con lo smoking… generalmente mi presento in jeans, camicia e giacca“.
Tra i numerosi impegni che la sua attività artistica richiede, riesce a dedicare spazio sufficiente anche a se stesso? Ha degli Hobby particolari?
“Amo tantissimo fare sport… corsa, calcetto e Karate, poi leggo molto, mi piace stare fra la gente, conoscere nuovi posti e vivere la vita“.
La sua famiglia si è trasferita a Scicli quando lei era ancora troppo piccolo per ricordarsi dell’Abruzzo, ma grazie ad Internet, un sito web ed un forum, qualcuno è riuscito a presentarlo alla “platea virtuale” di una cittadina che lei conosce fin dalla nascita solo di nome: Casoli. Cos’ha significato per lei, scrivere per tanti anni “nato a Casoli in provincia di Chieti” senza aver mai avuto l’occasione di visitare il paese? E quando è nato dentro di se, il desiderio di conoscerlo?
“Per me significa tanto! A Casoli sono nato… mi sento figlio della vostra terra, pur amando tantissimo la Sicilia. Ho pensato sempre di venire a Casoli, vedere e visitare questa piccola comunità… ma i miei impegni… e poi preso da tante altre cose, ho dovuto sempre rimandare“.
Aveva mai cercato Casoli con Google (o altri motori di ricerca) prima d’oggi? Cosa ne pensa di questo infinito mondo di Internet, dove spesso manca la linea di confine tra finzione e realtà e ognuno può interpretare “ruoli” diversi?
“Sempre ho cercato Casoli su Google… ho visitato il sito casoli.org ed ho anche dato un’occhiata al sito del Comune. Di Internet penso che sia l’unico modo per farci sentire tutti più vicini… ma con la consapevolezza che la realtà è ben diversa dalla finzione“.
I rapporti con gli abitanti di Scicli come sono?
“Direi eccellenti…. la gente di Scicli mi vuole bene e me l’ha dimostrato più volte…. l’ente pubblico pur essendo indifferente… so benissimo che vive questo con un punto di vanto“.
Bene, io, le auguro che tutti i suoi sogni continuino a realizzarsi e che presto la sentiremo cantare anche qui a Casoli.
“La ringrazio per l’augurio. A Lei e a tutti i cittadini di Casoli un caro saluto… spero di incontrarvi presto… cordialmente colgo l’occasione per augurare a voi tutti un felice e sereno Natale“.
Vai alla pagina corrispondente nell’archivio storico: http://win.casoli.info/casoli/notizie/articolo.asp?articolo=157