22 Novembre 2024
ArticoliStoria

In mostra a Lecce il treno degli IMI

Una storia dimenticata per quasi cinquant’anni quella degli internati militari italiani: 650mila giovani soldati che, dopo l’Armistizio dell’8 settembre 1943, rifiutano di arruolarsi nei reparti della Wehrmacht e della Repubblica Sociale Italiana e vengono caricati sui treni diretti in Germania. La mostra è allestita presso il Museo Ferroviario di Lecce, è aperta al pubblico dal 20 gennaio al 25 aprile 2023

Comunicato stampa Gruppo FS

LA STORIA DEGLI IMI

All’arrivo nei lager viene proposto loro di scegliere tra il ritorno in Italia (a condizione di aderire all’esercito della Repubblica Sociale Italiana) o l’internamento nei lager nazisti. La maggior parte di loro sceglie consapevolmente di essere internata. Vengono così segregati nei lager nazisti in Germania e in Polonia dove sono sottoposti a ogni forma di violenza fisica e psicologica ma resistono, dando inizio a quell’incredibile e spontaneo movimento di ribellione militare di massa definito “L’altra Resistenza” (A. Natta). Questi giovani, con il loro sacrificio, contribuiscono a evitare la perdita di altre vite umane in una guerra fratricida da combattere contro altri italiani. Vivono per quasi due anni nella convinzione della loro nobile causa. Finita la guerra nel 1945 però, al loro rientro, trovano un paese distrutto, ridotto alla fame e poco incline ad ascoltare la loro storia. Alle loro famiglie raccontano poco o nulla della loro esperienza, cercando di dimenticare le sofferenze patite.

LA MOSTRA

La loro vicenda, sconosciuta ai più, viene oggi raccontata attraverso una mostra: “Il treno degli internati militari – (IMI). L’altra Resistenza (1943-1945)”, allestita nel Museo Ferroviario di Lecce e aperta al pubblico dal 20 gennaio al 25 aprile 2023. La mostra svela, attraverso un percorso di fotografie e pannelli descrittivi, le varie fasi della storia degli IMI, attraverso i racconti della cattura, del viaggio, dell’internamento, del lavoro coatto, della trasformazione in lavoratori civili, della liberazione, del rimpatrio, dell’oblio e del ricordo. La visita si conclude all’interno di un carro ferroviario, analogo a quelli utilizzati per il trasferimento dei militari italiani dove viene proiettato un documentario “Vite di IMI”, realizzato dall’Associazione Nazionale Reduci della Prigionia e dell’Internamento di Roma (ANRP). L’obiettivo della mostra, oltre a restituire alle giovani generazioni la memoria storica di questa vicenda, è quello di favorire un momento di riflessione e stimolo per tutti i visitatori, in particolare per i familiari e i conoscenti di militari italiani deportati in Germania e Polonia recuperando notizie e documenti che consentano di aggiungere maggiori dettagli a questa pagina della storia italiana.

GLI IMI PUGLIESI

Si stima che gli internati militari pugliesi siano stati circa 30mila. I dati estratti dai registri ANRP hanno documentato finora la storia di 11.855 nostri conterranei. Di loro 8.931 hanno fatto rientro, 2.924 sono deceduti.

ENTI E ASSOCIAZIONI COINVOLTI

La mostra è patrocinata dalla Regione Puglia, dalla Provincia di Lecce e dal Comune di Lecce e si avvale della collaborazione di numerose associazioni: Associazione Ionico-Salentina Amici delle Ferrovie di Lecce (AISAF), Associazione Nazionale Reduci della Prigionia e dell’Internamento di Roma (ANRP), Associazione Nazionale Partigiani Italiani (ANPI) – sez. di Lecce, Associazione il Treno della Memoria e Associazione Terra dei Fuochi Mediterranea. Info e prenotazioni ai numeri 0832/228821 – 335/6397167 o tramite mail info@museoferroviariodellapuglia.it

Immagini collegate:

Condividi