24 Novembre 2024
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Enrico Abbate descrisse una Bella Casoli che oggi possiamo solo immaginare

La Minnucci legge il testo di Enrico Abbate del 1903 e quando esclama “Avete capito che roba avete tra le mani!?” oppure “Ci sono ancora?” nessuno ha avuto il coraggio di dirle la verità. Né affreschi e né pregiato soffitto a cassettoni sono più nelle nostre mani dal dopoguerra.

Nel servizio qui sopra inserito di Abruzzo Web Tv dedicato all’evento di “Borgo in Fiera” del 25 giugno 2022, organizzato nell’ambito della XIV edizione del Festival Nazionale dei Borghi più Belli d’Italia al minuto 2.07, l’attrice Franca Minnucci, legge i cenni storici su Casoli di Enrico Abbate in “Guida dell’Abruzzo” edita nel 1903.

Questa descrizione dell’Abbate, fu uno dei primi documenti riportati su casoli.org nel 2001, quando nacque il sito e sta ancora lì, in primo piano, nella pagina dedicata ai cenni storici di Casoli, seguita dal testo del Verlengia e del Prof. Tilli. Cliccando su questo link http://www.casoli.info/casoli/storia/ è possibile ancora vedere la pagina originale creata nel 2001 e andando su quest’altra https://www.casoli.org/wpa/storia/ , si accede alla stessa pagina importata nella nuova piattaforma attiva dall’anno scorso.

Di questo testo, ci colpì la descrizione del soffitto scomparso, che apparì agli occhi dell’autore come opera recente!

Enrico Abbate è stato uno dei massimi studiosi del patrimonio storico e monumentale abruzzese, che a meno di 50 anni dalla scomparsa del monumento nazionale all’interno della chiesa di Santa Reparata, descrivendo l’opera in ” Guida dell’Abruzzo” (Itineraio V, Il gruppo della Maiella) edita nel 1903, rimase colpito dalla sua freschezza tanto “da sembrare opera recente, così scriveva infatti, in op.cit. l’Abbate: «Nell’interno del paese è notevole la chiesa di S. Reparata dichiarata monumento nazionale (…) il soffitto istoriato, con scene bibliche, chiuse a cassettoni così egregiamente intagliati e dorati, da sembrare opera recente, rendono importante questo tempio

Avete capito che roba avete tra le mani!? ” oppure “Ci sono ancora?” dice la Minnucci nel video dopo aver letto meravigliata il testo dell’Abbate, ma nessuno ha avuto il coraggio di interromperla e rispondere di no, a parte il trittico!!

Non ci sono più, cara Minnucci, sono scomparsi gli affreschi e il soffitto realizzato tra il 1603 e il 1606, opera del Buzzacarino, che doveva rimanere a Casoli dopo i lavori di ammodernamento della chiesa. Non c’è più perchè è stato trafugato durante i lavori! Riaperta la chiesa, nessuno ha saputo più nulla delle numerose tavole del soffitto.

La chiesa infatti, sia internamente che esternamente in facciata, non è più quella originale, è stata ricostruita e letteralmente stravolta in nome di quella modernità che all’epoca andava di moda. E non fu trasformata per il danno avuto dallo spezzone lanciato da un aereo alleato, quel 26 novembre del 1943, perchè non fu colpita così gravemente, ci sono documenti e foto che lo testimoniano. Non fu ridotta in macerie come erroneamente è stato scritto su qualche testo di storia, forse per ignoranza o per coprire e giustificare le malefatte.

Tutto poteva essere salvato, ma ciò purtroppo, per avidità, non avvenne e noi continuiamo a celebrare questo scempio, facendo finta di nulla e raccontando menzogne ai cittadini, ai turisti e alle scuole. E’ davvero arrivato il momento di dire: stop all’ignoranza, stop alla diffusione delle false notizie storiche, stop a quell’omertà che da anni sta distruggendo la nostra Bella Casoli!

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