Carenza idrica: necessarie le chiusure programmate per l’estate 2024
Ecco i progetti della Sasi per affrontare il problema dei disservizi: realizzazione della terza linea Fara San Martino-Casoli-Scerni; ricerca perdite e riparazioni; mappatura completa del territorio; installazione di un potabilizzatore per utilizzare l’acqua degli invasi di Casoli e Bomba.
Le poche piogge e l’assenza di neve, aumentano i timori e le preoccupazioni in merito alla disponibilità della risorsa idrica. L’acqua è un bene vitale, insostituibile e d’estate, specie con le torride temperature degli ultimi anni, l’eventuale mancanza d’acqua crea disagi ancora maggiori. Nella conferenza di ieri mattina 9 maggio 2024, nella sede della Sasi di Lanciano, sono state rese note le misure che saranno adottate per migliorare il servizio idrico e risolvere i problemi legati alla carenza dovuta alla siccità e alle perdite.
Per questo la Sasi punta sui finanziamenti PNRR per:
1) completare la ricerca perdite delle tubature con mezzi sofisticati e sostituire le tubature da riparare già individuate;
2) redigere una mappatura completa del territorio;
3) realizzare il potabilizzatore che renderà potabile l’acqua dei laghi di Casoli e Bomba;
4) realizzare la cosiddetta terza canna dell’acquedotto Verde (tratto Fara San Martino-Casoli-Scerni), per poter aumentare notevolmente la portata d’acqua e ridurre sensibilmente gli attuali problemi. Lungo questa linea ci sono due partitori importanti: quello di Casoli, posizionato ad un’altezza tale che riesce a servire tutto il Sangro e parte dell’ortonese, l’altro è Scerni che riesce a servire tutti i paesi sotto i 500 metri d’altezza. Per gli altri ci sono le 160 sorgenti sparse sul territorio.
“Non ci sono bacchette magiche, né ricette miracolose, i mesi estivi non saranno proprio “tranquilli” come lo scorso anno, ma nemmeno drammatici” ha precisarlo è il presidente della Sasi Gianfranco Basterebbe, che ha fatto il punto sulla situazione insieme a Fabrizio Talone responsabile reti adduzione e distribuzione della società e al direttore dell’area tecnica Pio D’Ippolito. “Non si può essere ottimisti come nel 2023, ma siamo certi che riusciremo a contenere i problemi grazie ai lavori che stiamo portando avanti e che sono a buon punto – ha spiegato Basterebbe – Tra questi, proseguono da ottobre scorso i lavori riguardanti la ricerca perdite che hanno già dato concreti risultati nel territorio di Vasto. Ora stiamo operando con 6 squadre diverse in 17 Comuni, tra questi sono compresi tutti quelli della costa e altri tra i più popolosi, compreso Lanciano.”
“Speriamo che si concretizzi un altro finanziamento di 12 milioni e mezzo di euro, questo ci permetterebbe di coprire al cento per cento la ricerca perdite. Un intervento importante che nel 2026 consentirebbe, per la prima volta, di avere una mappatura completa del territorio con la relativa condizione dei tubi sia di quelli primari che secondari. Altri progetti finanziati dal PNRR – ha aggiunto il presidente della Sasi – si riferiscono al potabilizzatore, e alla realizzazione della cosiddetta terza canna, cioè la linea Fara San Martino-Casoli-Scerni, così si potrà aumentare notevolmente la portata d’acqua e ridurre sensibilmente gli attuali problemi. Abbiamo inoltre con 12 imprese locali espletato una gara da 6 milioni di euro per la riparazione dei tubi per la maggior parte compromessi come sta rilevando la ricerca perdite. Stiamo mettendo in campo tutte le azioni per garantire una stagione estiva senza troppe difficoltà nonostante i cambiamenti climatici che incidono non poco sulla portata d’acqua delle sorgenti”.
Va ricordato che il numero delle sorgenti sul territorio gestito dalla Sasi è di 160 e tranne la Sorgente del Verde che ha bisogno di nevicate, le altre si “ricaricano” con la pioggia. L’80 per cento degli utenti è servito dalla Sorgente del Verde che ha una portata di 1200 litri al secondo, attualmente proprio per le criticità dovute alla mancanza di neve e con l’accensione di quattro pozzi, l’erogazione è di 1100 litri al secondo, sono quindi ancora necessarie le chiusure programmate.
I grafici illustrati da Fabrizio Talone hanno mostrato con chiarezza l’attuale situazione, con riferimenti agli anni precedenti. “Un dato positivo è che la popolazione interessata dalle chiusure è notevolmente diminuita – ha puntualizzato ancora la Sasi durante la Conferenza Stampa – si è passati dai 120 mila utenti dello scorso anno ai 40 mila del 2024, segno che i lavori che stiamo portando avanti stanno dando gli effetti auspicati. Con gli interventi finanziati dal PNRR si potrà arrivare a 1400 litri al secondo. Sono quelli che occorrono soprattutto per soddisfare la richiesta che aumenta considerevolmente in estate per la presenza di turisti. Un’affluenza che quest’anno sembra si annunci superiore al 2023. Per quanto riguarda la Sorgente del Verde, la differenza la fa la quantità di neve e l’andamento climatico, due aspetti fondamentali che in questi mesi purtroppo ci hanno penalizzato”.
“Questi lavori sono una sfida – ha concluso il direttore dell’area tecnica Pio D’Ippolito – non solo per la loro importanza e complessità ma anche per gli iter burocratici lunghi, basti pensare che per avere l’autorizzazione Via c’è voluto 1 anno e mezzo. La data di scadenza per concludere i lavori relativi alla ricerca perdita è il 2026 se non vogliamo perdere i finanziamenti, ci auguriamo perciò procedimenti più snelli. Noi stiamo accelerando i tempi per quanto possibile, speriamo che gli altri organi preposti facciano altrettanto”.